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Concessione Autostrade: l'allegro regalo. Puntata 3.

Nelle due puntate precedenti, abbiamo visto quale via hanno percorso i “signori Benetton” per ottenere la concessione di Autostrade, praticamente senza spendere un centesimo. La prima considerazione che mi viene è: cavolo, devo fare in modo che i miei figli, decisamente intelligenti, molto svegli e preparati, invece di impegnarsi per creare un loro futuro incerto, trovino il modo di conoscere Prodi & C., magari ci scappa un’altra “concessione”…

 

Ok, non succederà mai. Prodi l’ho incontrato due volte, ma era impegnasto a parlare con altre persone molto più importanti, sicuramente non si ricorda di me e sicuramente non si agiterebbe per affidare una “concessione” a chi, come me e i miei figli, non ha solide basi finanziarie e imprenditoriali, come quelle dei “signori Benetton”. Sorridete :-)

 

Esco da questa piccola introduzione narcisistica e torno ad Autostrade/Atlantia con l’obiettivo di esporre i loro numeri con un dettaglio maggiore e, magari, gettare le basi per individuare qualche piccola “anomalia” di questi numeri, stimolare la curiosità e provare a comprenderli meglio.

 

Partiamo.

 

Escludo dal conteggio i dati relativi a 2018 e 2019. Perdonatemi, ma i bilanci 2019 non sono ancora disponibili al pubblico e il 2018 non l’ho ancora “digerito”. A differenza dei “signori Benetton” mi tocca anche lavorare, ma rimedierò. I numeri che leggerete sono relativi al periodo 2001-2017. Pronti? Via!

 

Ricavi dai pedaggi:

 

  • 43,7 miliardi di Euro, che significano 227.604.166 Euro al mese e 7.856.805 Euro al giorno.

 

Costi sostenuti da Autostrade/Atlantia:

  • Oneri di concessione pagati ad ANAS 3,6 Miliardi

  • Manutenzioni 5 Miliardi

  • Investimenti 13,6 Miliardi

  • Costo del lavoro (stipendi) 6,8 Miliardi

  • Utile LORDO 14,7

  • Tasse 5,3 Miliardi

  • Oneri finanziari, comprensivi degli interessi sul debito 7,3 Miliardi

  • Utile NETTO 2,1 Miliardi.

 

Questi numeri sono relativi a 27 tratte autostradali gestite da ASPI, mancano altre 5 tratte gestite da Atlantia [NDR: così mi pare di aver compreso ma lasciatemi il beneficio di inventario verificherò], ma che non fanno parte della concessione di ASPI. Questo passaggio dovrò comprenderlo meglio, non lo conosco, ma, se così fosse, fa nascere immediatamente alcune domande: come cavolo fanno ad avere altre 5 concessioni che non rientrano in quelle di ASPI? Le hanno scorporate volutamente? Le hanno acquistate dalla Pubblica Amministrazione o da altri concessionari? Era possibile farlo? Come mai non ne parla nessuno?

 

E iniziamo ad analizzare questi costi.

 

Oneri di concessione pagati ad ANAS: 3,6 Miliardi. Perché li pagano ancora? ANAS non è più, come all’inizio della storia, la concessionaria esclusiva, ma ora è controllata da FS, sì le Ferrovie dello Stato, ed è un concorrente di Autostrade/Atlantia, poiché gestisce circa 900Km di concessioni autostradali. Ma in quale paese del mondo, Italia esclusa ovviamente, una società deve pagare commissioni ad un concorrente?

 

Manutenzioni: 5 miliardi e 43 morti.

 

Investimenti: 13,6 Miliardi.

 

Relativamente a queste due voci ho una nota da fare e se qualcuno la verificasse in dettaglio non sarebbe male. Edizioni, la proprietaria di Atlantia, ha a portafoglio anche una società che si chiama Pavimental. È bastato il nome per farvi indovinare di cosa si occupa? Esatto, avete indovinato; Pavimental fa manutenzione delle strade, le asfalta, le amplia, le modifica, ecc… ecc…

 

Ora, va bene tutto, ma cos’è questa storia che i “signori Benetton”, oltre ad aver ricevuto in regalo la concessione di Autostrade, possono anche permettersi di farsi in casa, con una loro società (!!!), la manutenzione e la gestione delle autostrade? Chi controlla il controllore? Chi mi garantisce cosa fanno questi Pavimental? Chi verifica il loro operato? Un Antitrust appena appena un attimo attento, dovrebbe metterci mano immediatamente. Non è che, tanto per fare un esempio, poiché produco farmaci, posso anche essere proprietario delle farmacie e far vendere alle farmacie solo i miei farmaci. Piacerebbe a tutti, ma non è legale. Eppure i “signori Benetton” ci sono riusciti e nessuno ha detto nulla. Qualche articoletto sporadico, come questo, e amen; poi si torna a parlare del sesso degli angeli. No, qualcosa non mi quadra. Non quadra anche a voi?

 

Costo del lavoro: 6,8 Miliardi.

 

Almeno hanno pagato gli stipendi e non solo eliminato progressivamente i casellanti, sostituendoli con porte elettroniche che, se ti capita qualcosa, ad esempio non accettano la tua carta di credito, ti tocca poi perdere mezza giornata per andare a pagare il pedaggio; senza che nessuno ti rimborsi la mezza giornata persa. L’importante è che i “signori Benetton” non abbiano disturbi; nemmeno una piccola dissenteria.

 

Non sembra anche a voi una storia sempre più assurda? Talmente assurda che, togliendo questi costi vivi dagli incassi dei pedaggi, rimangono 14,7 Miliardi di UTILE Lordo (!!!). Utile, non noccioline.

 

Di questi 14,7 Miliardi 5,3 Miliardi se li è presi lo Stato come tasse; per me sono eccessive: il 40% di tasse è un furto. Vabbé, non diamo troppe ragioni ai “signori Benetton” e proseguiamo.

 

La nota interessante sono i 7,3 Miliardi pagati come Oneri finanziari, ovvero pagamento di prestiti e interessi sul debito: una montagna! E questa montagna vi spiega come, senza spendere nulla, i “signori Benetton” e quelli che hanno operato con loro per ottenere questo regalo (ci sarà tempo e modo di vedere anche chi sono), siano riusciti a mettere le mani su un mare di soldi, senza nessun rischio, senza nessun problema, senza nessuna contestazione. Molto comodo direi, decisamente troppo, aggiungo. Stiamo parlando di flussi finanziari immensi e a rischio ZERO: tutto il rischio è nelle nostre tasche, nelle tasche di chi, per lavorare e muoversi, deve pagare il pedaggio delle Autostrade.

 

Loro, i “signori Benetton”, quando qualcosa non gli quadra, aumentano i costi dei pedaggi. Cosa volete che siano qualche Euro in più prelevato dalle tasche di ogni utente delle “loro” autostrade?

 

Mi fermo qui, per questa terza puntata e, come da abtudine, mi pongo alcune domande.

 

La prima domanda che mi pongo è la seguente: la privatizzazione delle attività controllate dallo Stato, avrebbe dovuto garantire, a noi cittadini, una migliore efficienza e, allo Stato, costi minori. Più mi confronto con i dati di questo regalo e più emerge esattamente il contrario e il contrario è FACILISSIMO da vedere: lo Stato Italiano, cedendo la concessione di Autostrade, ha incassato in prima battuta 2,5 miliardi, ma ha ceduto 14 milardi e 700 milioni di utili. A chi ha giovato una simile scelta?

 

La seconda domanda che mi pongo è la seguente: perché ASPI/Atlantia, continua a pagare una commissione ad ANAS? ANAS ora non è più il concedente la concessione, ma è una società controllata da FS (altro assurdo economico, FS invece di far viaggiare i treni in orario, tappa i buchi di ANAS; non commento oltre). Questi soldi, non dovrebbero essere versati a qualche altra struttura dello Stato Italiano?

 

La terza domanda che mi pongo è la seguente: come è possibile che sia consentito, a un concessionario, di farsi in casa la manutenzione del bene che ha in concessione, tramite SUE società? Qualcuno dovrebbe intervenire, molto rapidamente, e chiarire questa situazione. Come possiamo essere certi, noi utenti, che le autostrade per le quali paghiamo un salatissimo pedaggio, siano manutenute correttamente se chi fa la manutenzione è lo stesso soggetto che incamera i pedaggi?

 

La quarta domanda che mi pongo è la seguente: come è possibile che uno Stato venda una concessione così importante, consentendo all’acquirente di acquistare a debito? Chiunque, a queste condizioni, avrebbe potuto acquisire la concessione di Autostrade: chiunque di noi!

 

A fronte di questa quarta domanda, nasce spontaneamente un’altra serie di domande. In ordine:

 

Non è stata fatta, prima di cedere la concessione, una valutazione finanziaria SERIA dell’acquirente?

 

Non era un rischio far acquistare la concessione di Autostrade a un gruppo finanziariamente sotto dimensionato rispetto all’impegno richiesto?

 

Non sarebbe stato il caso di capire perché alla gara si presentò un unico concorrente?

 

Quali sono i soggetti, banche, strutture finanziarie, eventuali soci/partner, che hanno incamerato i 7,3 Miliardi di oneri finanziari? Magari gli stessi che fanno parte dei soci di Atlantia o di Edizione?

 

Voi cosa ne pensate? Proverò, nelle prossime puntate, a trovare una risposta e tentare di capire quali siano stati i numeri che hanno convinto Prodi & C. a regalare la concessione di autostrade.

 

Buona giornata.

 

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PS: sul Corriere della Sera di oggi 16 Gennaio, si trova un articolo di spalla, sul tema Autostrade ovviamente, che si conclude con il giornalista che cita Blackrock e Lazard, riportando che, in caso di revisione della concessione, questi "colossi della finanza" riterrebbero l'Italia un paese nel quale non investire. Concordo.

Però concordo solo dopo aver verificato se questi due colossi, in qualche modo, sono coinvolti come soci e/o finanziatori dei "signori Benetton". Se fosse vero, sorrido, più che una dichiarazione "costruttiva", ciò che dichiarano mi pare un avvertimento di stampo "mafioso". Oppure mi sbaglio?

Ovviamente, se nessuno dei due avesse interessi con i "signori Benetton", sono d'accordo con la loro dichiarazione. Ribadisco: se nessuno due ha interessi con i "signori Benetton".

Questo è un punto che sicuramente approfondirò.

 

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