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Concessione Autostrade: l'allegro regalo. Puntata 2.

Come è nata Autostrade? Quali sono stati i passaggi principali e quali Governi hanno gestito questi passaggi?

 

Conoscere la storia è fondamentale, per comprendere perché è nata Autostrade, quali erano gli obiettivi e chi l’ha regalata. Per rispondere a qualunque dubbio in merito alla parola regalo, riporto la spiegazione del termine “regalo” riportata dal dizionario online del Corriere della Sera:

 

(https://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/R/regalo.shtml)

1 Ciò che viene donato a una persona in segno di affetto, di cortesia, di riconoscenza ecc. SINONIMI dono, presente: fare, ricevere un r.; dare qlco. in r.

2 figurativo Cosa gradita, favore: se taci, mi fai un gran regalo; con valore iperbolico, ciò che ha un prezzo molto conveniente: un mobile antico a questo prezzo è un vero regalo.

 

Ho solo io l’impressione che il dizionario del Corriere descriva esattamentee quello che è successo, con la concessione di Autostrade, oppure mi sbaglio? Comunque mi pare di non essere l’unico ad avere questo “dubbio”. Vedi Puntata 1.

 

Allora incominciamo.

 

La nascita di Autostrade parte, come quella di molte altre società pubbliche, nel 1950 (Governo De Gasperi) su iniziativa dell’IRI, l’Istituto per la Ricostruzione Industriale. L’obiettivo chiaro e dichiarato, era la ricostruzione industriale dell’Italia post-bellica. La Seconda Guerra Mondiale aveva lasciato danni immensi e l’Italia doveva ripartire. L’IRI, coinvolgendo altri Gruppi Industriali, iniziò a realizzare la rete autostradale italiana.

Gli inizi furono tracciati dalla convenzione del 1956 (Governo Segni) e dalla firma della prima Convenzione fra ANAS e Autostrade: si doveva costruire l’Autostrada del Sole, da Milano a Napoli.

A quella prima convenzione ne fecero seguito altre, che servirono per ampliare la rete autostradale.

 

Altra data importante è il 1982 (Governo Spadolini/Governo Fanfani): aggregando anche altre società concessionarie, nasce il Gruppo Autostrade; e tutto prosegue normalmente, fino al 1999.

 

Nel 1999 (Governo Prodi/D’Alema) si concretizza un cambiamento epocale: a fronte delle spinte politiche provenienti dal Parlamento Europeo, la sinistra italiana decide di privatizzare una serie di società pubbliche, tra le quali Autostrade. Signore e Signori: il teatrino dei regali prende vita.

Come tutti i teatrini le basi sono solidissime: spende lo Stato, cioè noi, guadagna il privato, cioè i "signori Benetton". Sì perché chi ci governa e gestisce le società pubbliche, cede le concessioni: i "signori Benetton" incassano i pedaggi autostradali e dovrebbero manutere e gestire le autostrade, mentre la rete (ovvero le strutture), rimangono in capo allo Stato, cioè noi.

 

Direi che i presupposti non sono male.

 

Come avete già visto in dettaglio nel precedente post, il 30% e spicci di Autostrade, passa nelle mani di una società privata, Schemaventotto, controllata al 60% dai "signori Benetton".

Questa è la prima anomalia: una società pubblica, costruita con i nostri soldi (le tasse), che rendeva discretamente, viene “donata” a dei privati, che pagano solo il 30% e spicci. In pratica, nonostante il 70% delle quote sia sul mercato, Schemaventotto paga il 30%, ma controlla il 100%. Regole finanziarie...

 

Cosa succede dopo questo primo regalo? Il percorso è abbastanza semplice e lineare: dal 2000 al 2003 Schemaventotto incassa 11.000.000.000 (UNDICI Miliardi), con un incremento medio degli incassi del 21% all’anno (aumento del traffico) e una diminuzione degli investimenti, che si attestano intorno al 16%, con un risparmio dell’84% su quanto previsto! (Vedi “I Signori delle autostrade” editore Il Mulino, autore Giorgio Ragazzi). Questo flusso imponente di denaro, consente a Schemaventotto, nel 2003 (Governo Berlusconi), di lanciare un’OPA totalitaria e acquisire l’84% della quota di Autostrade. Schemaventotto, tramite la controllata NewCo28, investe – teoricamente – 6,4 miliardi di Euro, per completare l’acquisizione. In pratica, come riportato nella Prima Puntata di questa “operetta”, NewCo28 ingloba Autostrade e il debito di 6,4 miliardi, per una serie di “norme finanziarie” diventa di Autostrade e sarà pagato con i nostri pedaggi.

 

È nel 2003 che nasce ASPI (Autostrade per l’Italia), controllata al 100% da Autostrade S.p.A., che dopo poco diventerà Atlantia, la società che noi conosciamo e che è quotata alla Borsa di Milano.

 

Il disegno è completo, i Benetton si ritrovano con una gallina dalle uova d’oro e partono alla rincorsa di nuovi obiettivi: aeroporti, autostrade in altre nazioni, rete degli Autogrill che si diffonde anche all’estero e altro. Ci sarà tempo e modo per vedere, in dettaglio, anche queste faccende e, magari, capire quali sono le strade che hanno percorso e quali soldi hano utilizzato.

 

Ma continuiamo con Autostrade/Atlantia.

 

Nel 2004 (Governo Berlusconi) diviene attiva un’integrazione che imporrebbe ad ASPI un ulteriore impegno per il potenziamento della rete autostradale italiana, sarebbe interessante chiarire in cosa si sia poi trasformato questo “impegno”, visto che, nel 2006 (Governo Prodi), il Ministro delle Infrastrutture Antonio di Pietro, prima boccia le nozze con la spagnola Abertis e poi avvia un confronto con tutti i concessionari autostradali per inserire dei correttivi nelle diverse convenzioni.

 

Tutto questo italico agitarsi dà vita alla Convenzione Unica tra ANAS e Autostrade, sottoscritta il 12 Ottobre 2007 (Governo Prodi), ma entrata in vigore, con alcune modifiche che vedremo a tempo debito, sotto forma di legge, nel 2008 (Governo Berlusconi). I soliti tempi politici italiani...

 

E la saga continua, ma prima di continaure è più che opportuno ricordare che, questo “regalo in concessione”, nasce nel 1997 (Governo Prodi), quando prende forma il “IV Atto Aggiuntivo”, che regolamenta la concessione della gestione della rete autostradale tra ANAS e Autostrade, estendendone la durata dal 2018 al 2038 (!!!).

 

Manca solo l’ultimo capito di questa serie di “regali” insensati: Aprile 2018 (Governo Gentiloni), il Ministro Graziano Delrio, consulta la? prende atto del parere della? (cosa sia successo non è chiaro perché in Italia mai nessuno fa) Commissione Europea per ottenere il via libera ad allungare la concessione per altri 4 anni, fino al 2042. Non si capisce chi abbia firmato questa proroga, se sia mai stata firmata, dove cavolo sia finita. Poco importa: l’intenzione era quella di regalare ad Atlantia, altri 4 anni, di incassi di Autostrade.

 

 

14 Agosto 2018 crolla il ponte Morandi: 43 morti!

 

 

A questo punto, dopo tutti questi numeri e come per il precedente post, mi sorgono spontanee alcune domande.

 

La prima domanda che mi pongo è la seguente: quando nel 1997 (Governo Prodi), qualcuno (il termine qualcuno è voluto perché in Italia non si sa MAI chi decide veramente cosa) decise di prolungare la concessione autostrade dal 2018 al 2038, si sapeva già che lo Stato avrebbe indetto, a brevissimo, una gara per vendere le concessioni autostradali?

 

La seconda domanda che mi pongo è la seguente: quando nel 1997 (Governo Prodi), qualcuno (il termine qualcuno è voluto perché in Italia non si sa MAI chi decide veramente cosa) decise di prolungare la concessione autostrade dal 2018 al 2038, si sapeva già che, alla gara per la privatizzazione, avrebbero partecipato solo i “signori Benetton”, oppure è stato semplicemente un caso che, alla gara per ricevere il “regalo”, partecipasse un solo concorrente? Tutti stupidi gli “altri”?

 

La terza domanda che mi pongo è la seguente: ma in un paese che, dai tempi gloriosi della DC del dopoguerra, non ha più avuto un Governo in grado di votare, far partire e gestire un piano quinquennale per realizzare strutture di pubblica utilità, nemmeno sotto tortura, perché qualcuno, nel 1997, ha addirittura previsto un piano QUARANTENNALE a esclusivo vantaggio del futuro proprietario privato di Autostrade?

 

La quarta domanda che mi pongo è la seguente: quanti altri morti ci dovranno essere prima che un Governo, degno di questo nome, si riprenda le concessioni, butti in galera i colpevoli e richieda i danni ai proprietari della concessione?

 

La quinta domanda che mi pongo è la seguente: ma quelli che mandiamo al Governo, quelli della Corte dei Conti, tutti gli organismi di controllo dei Ministeri, che paghiamo lautamente per controllare, sanno fare e fanno il loro mestiere oppure ipotesi 1 se ne fregano bellamente, oppure ipotesi 2 non sanno fare il loro lavoro? In entrambi i casi è un problema e qualcuno dovrebbe verificare perché, nonostante tutto, queste persone, incapaci o menefreghiste che siano, continuino a incassare il loro stipendio mensile senza produrre i risultati per cui sono pagati.

 

La sesta domanda che mi pongo è la seguente: nessuno in questo Paese, oltre a qualche pirla come me, che non ha nessun peso legale, si è mai fatto domande?

 

Buona giornata.

 

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Commenti: 2
  • #1

    Gio' (venerdì, 10 gennaio 2020 20:23)

    In pochi... purtroppo!

  • #2

    endorsum (lunedì, 13 gennaio 2020 11:39)

    Risposta alla 3° domanda: allora non è vero che non si può pianificare, sì-può-fare! (come disse Frankenstein Junior) :-)