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Concessione Autostrade: l'allegro regalo. Puntata 1.

 

Allora incominciamo a mettere per esteso la storia di questa “benedetta concessione autostrade” e iniziamo con l’articolo di Giuseppe Oddo, giornalista finanziario del Il Sole 24 Ore, che curò la pagina dedicata ai grandi gruppi dal 2001 fino al 2015, quando se ne andò dal Sole 24 Ore e la pagina fu chiusa. Peccato.

 

 

Qui trovate la versione integrale: https://www.giuseppeoddo.net/autostrade-fu-acquisita-dai-benetton-a-costo-zero/ anche se le modifiche che ho apportato all’articolo sono minime.

 

 

L’acquisizione della concessione autostrade, fu un affare d’oro realizzato dalla famiglia Benetton durante il governo D’Alema, con la collaborazione attiva, come si usa nei titoli di coda dei film, di Prodi, Draghi e Ciampi. Siamo nel 1999. Mentre sto scrivendo mi si accendono le luci rosse relativamente ad altre “privatizzazioni”, ma ci sarà tempo, rimaniamo su Autostrade.

 

Scrive Oddo: << L’acquisizione della società Autostrade dal gruppo Iri, … , è stata l’operazione più lucrosa mai realizzata da Edizione, la cassaforte finanziaria della famiglia imprenditoriale di Ponzano Veneto.

 

I particolari dell’acquisizione sono descritti in modo sintetico nell’Analisi trimestrale dei bilanci di R&S-Il Sole 24 Ore del 24 dicembre 2009, la pagina dedicata ai conti dei grandi gruppi quotati in Borsa che curai in modo continuativo dal 2001, anno di prima pubblicazione, al 2015, quando in seguito alla mia uscita dal giornale di Confindustria fu lasciata stupidamente morire. La fonte dei dati è dunque la società di studi e ricerche di Mediobanca, che deve la sua autorevolezza al talento, alla competenza e alla professionalità di Fulvio Coltorti.

 

L’acquisizione avvenne nell’ottobre 1999 tramite una scatola finanziaria appositamente costituita, Schemaventotto.

 

(NDR: dettaglio delle quote azionarie di Schemaventotto: Edizione del Gruppo Benetton al 60%, Fondazione CRT con il 13,33%, Acesa Italia – Divisione Italiana della spagnola Abertis – con il 12,83%, Assicurazioni Generali 6,67 Unicredito Italiano 6,67%, Brisa International SGPS S.A. con lo 0,50% - chi è costui?)

 

Per aggiudicarsi il 30% di Autostrade, Schemaventotto investì 2,5 miliardi di euro, dei quali 1,3 miliardi di mezzi propri e 1,2 miliardi presi a prestito. Il secondo passaggio avvenne nel gennaio 2003, quando un altro veicolo finanziario controllato da Schemaventotto, denominato NewCo28, rilevò con un’Opa totalitaria il 54% di Autostrade per 6,5 miliardi. In tal modo NewCo28 incorporò Autostrade scaricandole il debito (NDR: !!!) che aveva contratto per finanziare l’Offerta. Per i Benetton l’operazione si chiuse a costo zero. Schemaventotto tra il 2000 e il 2009 prelevò infatti da Autostrade 1,4 miliardi di dividendi, tutti generati da utili, e ne collocò in Borsa il 12% con un incasso di altri 1,2 miliardi. Il ricavato totale fu di 2,6 miliardi di euro.

 

I Benetton sono pertanto rientrati dal debito, hanno recuperato i mezzi propri investiti, e la loro partecipazione nella società vale oggi svariati miliardi. Dal canto suo Autostrade, nonostante l’elevata esposizione finanziaria, continua ad avere una forte redditività e a generare profitti in misura superiore ai dividendi. (NDR: per conferma potete anche leggere qui→ http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2011/01/13/news/perche-ci-spennano-in-autostrada-1.27514 )

 

La privatizzazione di Autostrade, ossia il trasferimento di un monopolio naturale in mani private realizzato dalla maggioranza di centro-sinistra, porta su di sé il marchio di Romano Prodi, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi e Massimo D’Alema. Il processo di privatizzazione maturò durante il primo governo Prodi e proseguì e si concluse senza soluzione di continuità con il governo D’Alema, con Ciampi ministro del Tesoro di entrambi gli esecutivi, Draghi direttore generale e Gian Maria Gros-Pietro presidente dell’Iri. Guarda caso Gros-Pietro, il venditore diretto di Autostrade, è andato a presiedere in seguito per un lungo periodo Atlantia, la holding cui oggi fa capo il 100% di Autostrade. >>

 

Non vi viene voglia di incazzarvi come una biscia alla quale hanno pestato la coda? Siete appesi, tutti i giorni, a un normale stipendio, a conti assurdi per pagare tasse e bollette e scoprite, se sarete così fortunati di leggere l’articolo di Oddo, non mi attribuisco alcun merito, che qualcuno decise di regalare una rendita a RISCHIO ZERO, a questi “signori Benetton”. Viste queste poche premesse mi sono posto qualche domanda, era il minimo che potessi fare. Sicuramente sono domande insensate, ma da vecchio inacidito e diffidente, non potevo non farmele.

 

La prima domanda che mi pongo è la seguente: ma chi ha imbastito questa “privatizzazione” in favore dei “signori Benetton”, ovvero Prodi, Ciampi, Draghi e D’Alema, era così finanziariamente ignorante dal pensare che il Paese, ovvero l’Italia, ovvero noi, potesse averne qualche vantaggio minimo?

 

La seconda domanda che mi pongo è la seguente: ma chi ha gestito e pianificato questa “privatizzazione” ai “signori Benetton”, ovvero Prodi, Ciampi, Draghi e D’Alema, perché ha deciso di fare un simile regalo? (NDR: per me quando non paghi qualcosa si tratta di un regalo)

 

La terza domanda che mi pongo è la seguente: ma è mai possibile che in Italia succeda molto spesso che chi vende cose pubbliche, vedi Gros-Pietro, vada poi a gestirle per il privato che ha acquistato? È solo a me che qualcosa non quadra, in questo comportamento, oppure non quadra nemmeno a voi?

 

La quarta domanda che mi pongo è: ma i “signori Benetton” quanto si sono messi in tasca con questa “concessione”?

 

A questa ultima domanda posso anticipare una prima risposta, molto parziale (!!!). Per evitare contestazioni vi specifico che i dati sono stati stimati per includere la possibile rendita fino a tutto il 2019, attendo la pubblicazione degli ultimi bilanci, ma sono ESATTI fino a tutto il 2017.

 

Allora veniamo ai numeri e sono numeri da capogiro! Eccoli:

 

A tutto il 2019 i “signori Benetton” hanno incassato, in 20 anni scarsi e solo dalla Concessione Autostrade, la modica cifra di € 48.371.428.571, dei quali circa 700.000.000 di guadagno NETTO. Sono esclusi da questo importo tutti i guadagni che si sono potuti permettere grazie alla concessione Autostrade e dovrò verificare se, oltre a questo importo, hanno anche ricevuto "stipendi" o "rimborsi" da Autostrade, a fronte di eventuali loro attività relative alla gestione di Autostrade.

Malcontati sono circa 35.000.000 netti all'anno; giusto qualcosina per le piccole spese personali.

Sì, non ho sbagliato a scrivere, stiamo parlando di MILIARDI e di MILIONI di Euro; gli Zeri sono corretti e i dati sono verificabili: Atlantia/Autostrade, è quotata in Borsa e, a meno di clamorose "sorprese", i loro bilanci esatti sono pubblici e disponibili. Basta sapere dove andarli a cercare e avere voglia di andarli a cercare.

 

I dettagli di questo flusso finanziario impressionante, anche se assolutamente parziale (!!!), li esporrò in dettaglio nelle prossime puntate. Potrebbe interessarvi capire come, in questo paese, si possa diventare qualcuno, senza spendere nulla.

 

Buon anno nuovo a tutti.

 

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